ETHICAL HACKING

L’ethical hacking svolge un ruolo fondamentale nella protezione dei sistemi informatici, consentendo alle organizzazioni di identificare e risolvere le vulnerabilità prima che possano essere sfruttate da criminali informatici.

Riusciamo a identificare le vulnerabilità dei sistemi informatici prelevando ed analizzando tutti i dati provenienti da sistemi interconnessi, dai centralini, fai server, fai pc che rimangono accesi alla rete wifi. Ricerchiamo le vulnerabilità delle password ed analizziamo il passaggio tra applicazioni con accessi non a doppia autorizzazione e magari non federati o centralizzati.

L’ethical hacking, noto anche come penetration testing o test di penetrazione, è un approccio legale ed etico che coinvolge esperti di sicurezza informatica che cercano di identificare le vulnerabilità e le debolezze di un sistema informatico o di una rete, allo scopo di migliorare la sicurezza e prevenire attacchi informatici.

L’ethical hacker, noto anche come “hacker etico” o “white hat hacker”, utilizza le stesse tecniche e gli stessi strumenti degli hacker malevoli, ma con il consenso e l’autorizzazione del proprietario del sistema o dell’organizzazione coinvolta. L’obiettivo principale dell’ethical hacking è identificare le potenziali falle di sicurezza prima che vengano sfruttate da persone malintenzionate.

Ecco alcuni punti chiave sull’ethical hacking:

  1. Autorizzazione: L’ethical hacker deve ottenere il consenso e l’autorizzazione del proprietario del sistema o dell’organizzazione prima di intraprendere qualsiasi attività di penetration testing. Questo processo di autorizzazione stabilisce i limiti e gli obiettivi del test, evitando qualsiasi violazione della legge o danni non intenzionali.

  2. Metodologia: L’ethical hacker segue una metodologia strutturata per eseguire il penetration testing. Questo può includere la raccolta di informazioni, l’identificazione delle vulnerabilità, l’analisi delle minacce, i test di autenticazione e autorizzazione, i test di vulnerabilità di rete, il test di manipolazione dei dati, l’analisi delle applicazioni web e altri approcci pertinenti.

  3. Strumenti e tecniche: L’ethical hacker utilizza una varietà di strumenti e tecniche per individuare le vulnerabilità e mettere alla prova la sicurezza del sistema. Questi strumenti possono includere scanner di vulnerabilità, sniffer di rete, analizzatori di pacchetti, strumenti di test di password, exploit framework e altro ancora. L’ethical hacker utilizza anche le sue conoscenze e competenze per analizzare manualmente il codice, le configurazioni e le procedure per individuare debolezze che potrebbero essere al di fuori del raggio degli strumenti automatizzati.

  4. Report e raccomandazioni: Alla fine del penetration test, l’ethical hacker crea un rapporto dettagliato che riassume le vulnerabilità individuate, insieme alle raccomandazioni per risolvere e mitigare tali vulnerabilità. Il rapporto aiuta l’organizzazione a comprendere le potenziali minacce e adottare misure correttive per migliorare la sicurezza del sistema.

  5. Formazione ed etica: Gli ethical hacker sono professionisti altamente qualificati e devono seguire rigidi codici etici durante il loro lavoro. Devono mantenere la riservatezza delle informazioni sensibili, evitare qualsiasi tipo di danneggiamento intenzionale dei sistemi e rispettare le leggi e i regolamenti in vigore. Molte organizzazioni e istituti offrono corsi e certificazioni specifiche per gli ethical hacker per garantire che siano adeguatamente formati ed etici nel loro lavoro.